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Biografia Sifu Paolo Cangelosi

Il 21 aprile 2021 è uscito il libro "L'uomo e il maestro", la biografia di Paolo Cangelosi, scritta a quattro mani con la sua allieva illustre Nathalie Tocci.

Edizioni e/o.

La trovate in tutte le librerie oppure potete usare uno dei seguenti link per comparlo: 

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Nel Settembre del 1977, anno del suo rientro in Cina, Fu Han Tong gli conferì il grado di Sifu. Sifu Cangelosi decise così di aprire la sua prima vera scuola, diventando uno dei pionieri di questa disciplina in Italia. Un lavoro duro, serio e tradizionale, senza nessun aiuto e senza mai scendere a compromessi: questa era la Via del suo insegnamento. Tramandò gelosamente, a volte con diffidenza, il "suo" Kung Fu, selezionando i suoi allievi attraverso allenamenti e metodologie d'insegnamento considerate spesso troppo dure e severe per la mentalità occidentale. Di fatto, erano quelle che aveva vissuto lui in prima persona.

In pochi resistettero all'inizio. Lo scopo del giovane Sifu non era di raggiungere la notorietà nell'insegnamento, ma, piuttosto, di crescere ancora insieme ai suoi allievi e trasmettere nel modo più tradizionale possibile quello che a lui era stato insegnato. Quegli anni (seconda metà anni '70), furono per il Kung Fu un periodo magico: si era infatti in mezzo al boom dei film di Bruce Lee e non era facile per un maestro destreggiarsi tra la realtà tradizionale di un'Arte millenaria e il fanatismo popolare di quel momento.
All'età di 20 anni, dopo aver avviato la sua scuola, Sifu Cangelosi partì per l'Oriente (Cina popolare e Hong Kong), con la speranza di ritrovare il suo Maestro Fu Han Tong, di cui non aveva più notizie. Avventure degne di un film caratterizzarono questo suo primo viaggio. In quegli anni, il mondo del Kung Fu tradizionale in Cina era molto diverso da oggi: gli occidentali, specialmente se dotati, erano osteggiati in tutte le scuole: per molti allievi dover dividere gli spazi e il proprio Maestro con un "bianco" era un disonore e non c'erano dollari sufficienti che potessero comprare la stima, il rispetto o appianare i dissapori. Non fu facile ritrovare il Maestro Fu Han Tong, tanto meno ricucire il loro rapporto. Ma, grazie a lui, Paolo Cangelosi ebbe modo di incontrare altri grandi Maestri direttamente in Cina. Quest'ulitmi si rivelarono determinanti per la sua formazione tecnica e culturale.
Tra i molti personaggi conosciuti, sicuramente la figura del
Sifu Chan Hon Chun occupa un posto speciale nel cuore e nella crescita di Paolo Cangelosi. Sifu Chan fu un uomo di grande dignità, dallo stampo antico e sensibile ai problemi sociali, importante Maestro dello stile Hung Gar di Hong Kong ed esperto in Ti Taa (ortopedia tradizionale cinese). Con lui, Paolo instaurò un rapporto profondo, durato nove anni, fino alla morte del vecchio Sifu, avvenuta all'età di 82 anni, il 23 febbraio 1991. Durante i suoi successivi viaggi, Cangelosi coltivò numerosi contatti attraverso i quali poté studiare e approfondire stili e metodologie di allenamento direttamente all'interno delle scuole tradizionali. Tra i Maestri più importanti e più stimati dal Sifu troviamo: M° Tang Sung Leung dello stile "Choy Lee Fut"; M° Ho Tang Sing dello stile "Tsui Pa Hisien"; M° Tsui Seon Tin dello stile "Wing Chun"; M° Chen Chan Feng dello stile "Tang Lang"; M° Ho Ciau esperto di "Tai Chi" e "Pa Kua"; M° Woong Tak Hung dello stile "Nam Siu Lam". Questa lista potrebbe in realtà continuare, dato che ancora oggi il Maestro intrattiene rapporti con diversi Sifu al fine di migliorare e crescere ancora nella sua conoscenza. Continuando a viaggiare e ad allenarsi quotidianamente, Paolo Cangelosi crebbe nell'Arte marziale cinese senza confini di stile, seguendo, in questo, l'esempio del suo primo Maestro, Fu Han Tong, che fu nella sua vita un grande esperto di più e diversi stili di Kung Fu tradizionale. Inoltre, oltre alle amicizie nell'ambito del Kung Fu, Sifu Cangelosi conobbe ad Hong Kong Alex Sing e Kim Way, due esponenti di rilievo nel mondo della Thai Boxing e della Kick Boxing, che gli diedero l'input per interessarsi anche all'Arte Marziale tailandese, la Muay Thai.
Seguendo i loro consigli, nel 1983 Sifu Cangelosi cominciò la pratica di queste discipline in Tailandia in una scuola di
Bangkok frequentata dagli stessi Sing e Way. Riusci così ad allenarsi con maestri e campioni dell'epoca come: Phayakaroon Samarat; Syutong Senanan; Disel Noi; Sentien Noi e Pud Loi. Da questo momento in poi, nel corso dei suoi lunghi viaggi in Oriente, effettuò regolarmente una tappa in Tailandia per lo sviluppo della Muay Thai. Continuò a frequentare costantemente i "Camp" tradizionali di Bangkok, allenandosi e combattendo con altri famosi personaggi: Cherang Tong; Porntavee Sakad; Chandee; Portonwee Rainbow; Pramoun Raym. 
Da anni ormai, Sifu Cangelosi ha consolidato una profonda amicizia con Skuntalk Alfred e la IMP (International Promotion Martial Art) di Bangkok, dove è stato onorato con il nome d'arte
Sanpayak ("L'uomo che combatte in ogni stile") e dove ha diretto lezioni agli stessi tailandesi, trasmettendo le sue tecniche di combattimento. In giovane età, il Maestro Cangelosi, per difendere il proprio onore e quello della scuola, per dimostrare la propria professionalità ed abilità, nonché per essere accettato nella ristretta cerchia dei praticanti tradizionali orientali, fu spesso invitato misurarsi in molteplici combattimenti non sportivi. Ciò non deve stupire, dato che tutto ciò era una prassi per chi voleva studiare Kung Fu tradizionale in quegli anni in Cina. Tutto questo contribuì ad accrescere la sua esperienza e la sua abilità nell'arte del combattimento. Attualmente, in Oriente le cose sono molto cambiate: la maggior parte delle palestre sono aperte a tutti e spesso è sufficiente pagare per venire ben accettati. A volte, bastano addirittura poche lezioni per avere diplomi e autorizzazioni all'insegnamento o per rappresentare uno stile nel proprio paese.
Oggi, il Sifu Paolo Cangelosi insegna la sua Arte in tutto il mondo, è spesso impegnato con seminari nei quattro continenti ed invitato ad esibirsi all'interno di Gala a livello mondiale. Anche televisioni e riviste internazionali hanno ampiamente documentato i suoi successi. Con l’aiuto del suo corpo insegnanti, il Maestro riesce a mantenere alto l’entusiasmo dei suoi allievi, non solo nella sua sede di Genova, ma anche nelle succursali italiane ed estere distribuite sul territorio europeo, che si presentano oggi nel panorama mondiale tra le più affermate e professionali nel panorama delle arti marziali.

Nato a Genova nell'ottobre del 1960, Paolo Cangelosi iniziò la pratica del Ju Jutzu a otto anni. Due anni dopo, avvenne l'incontro con il Maestro Fu Han Tong, che fu determinante per la sua formazione. Il giovane Cangelosi fu immediatamente affascinato dal profondo carisma di questo "strano cinese" che da solo praticava Kung Fu in una falegnameria nel centro storico genovese. Le severe metodologie d'insegnamento usate dal maestro erano quelle intransigenti della tradizione cinese.
Tuttavia, nonostante gli allenamenti sempre più duri, le umiliazioni per temprare lo spirito ed il carattere, le diverse prove a cui veniva sottoposto per saggiare quanto forte e sincera fosse la sua passione, il giovane Cangelosi resistette, sviluppando ancora di più la sua determinazione nel seguire gli insegnamenti marziali del suo Maestro. La Via ormai era tracciata: Fu Han Tong, nonostante l'intenzione iniziale di lasciare subito Genova, restò in Italia per altri
7 anni, dedicandosi a tempo pieno alla formazione del promettente allievo.
Tra il 1971 e il 1978, Paolo Cangelosi si dedicò completamente al mondo delle Arti Marziali, studiando e praticando per più di
otto ore al giorno. Contemporaneamente allo studio del Kung Fu, divenne cintura nera di Karate e Judo, riuscendo nello stesso tempo ad allenarsi nella Boxe occidentale e nel Kendo. Alla tenera età di 16 anni abbandonò gli studi scolastici per dedicarsi esclusivamente alle Arti Marziali. Purtroppo, questa sofferta decisione gli procurò problemi familiari. Decise così di far fronte alla situazione iniziando ad insegnare per potersi emancipare economicamente dalla sua famiglia. Iniziò dapprima con lezioni di ginnastica, difesa personale e Karate, evitando di tramandare il Kung Fu. A tal proposito, fu proprio il grande legame verso il suo Maestro ed ai suoi insegnamenti a condurlo a una simile decisione, proprio per una forma di rispetto e gelosia. Ciò gli imponeva di mantenere tutto e tutti al di fuori di questo "magico rapporto a due, da cuore a cuore". Il Kung Fu continuò così a rimanere "segreto" nella sua pratica giornaliera personale.
Nonostante ciò, Paolo Cangelosi raccolse attorno a sé un gruppo affiatato, che lo seguiva con passione e stima anche nelle prime esibizioni pubbliche. Il gruppo era formato principalmente dagli stessi suoi amici di infanzia: i fratelli Verduci, Cosimo e Claudio, Sergio Collu ed altri. Ogni posto era buono per praticare con loro: nei parchi, per strada, dentro a un garage. Solo la voglia di conoscere, migliorare e praticare alimentava questi giovani artisti marziali.
A partire dal 1977, il giovane Cangelosi fu invitato a partecipare a diverse manifestazione di Arti Marziali, dove venne immediatamente apprezzato e stimato nonostante la sua giovane età. Nell'ultimo periodo di permanenza in Italia, il Maestro Fu Han Tong intensificò gli insegnamenti e autorizzò ufficialmente  il suo allievo Paolo a tramandare la sua Arte, il Kung Fu.

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